Il mirtillo è uno dei più potenti antiossidanti presenti in natura. Frutto tipico del sottobosco montano, il mirtillo (Vaccinium Myrtillus) ha tradizioni antichissime e viene utilizzato come nutrimento ma anche per curare diverse patologie.

La loro fioritura avviene in primavera e si distinguono in tre differenti specie: mirtillo nero, rosso e blu. Queste bacche sono dotate di un enorme quantitativo di sostanze antiossidanti, in grado quindi di prevenire patologie cardiovascolari, proteggere dai tumori e ritardare il naturale processo di invecchiamento.

Il mirtillo nero è quello maggiormente ricco di principi salutari.

Infatti contiene zuccheri e molti acidi, in particolare l’acido citrico (che protegge le cellule) ma anche l’acido ossalico, l’idrocinnamico e il gamma-linolenico.

L’acido ossalico è quello che conferisce il classico sapore asprigno del frutto; l’acido idrocinnamico è in grado di neutralizzare le nitrosammine cancerogene (prodotte nell’apparato digerente in conseguenza dell’ingestione di nitrati); l’acido gamma-linolenico invece è molto utile al sistema nervoso perché previene la nefropatia diabetica.

Il mirtillo nero è anche particolarmente ricco di acido folico e contiene tannini e glucosidi antocianici, i quali oltre a dare al frutto il suo caratteristico colore, riducono la permeabilità dei capillari e ne rafforzano la struttura.

Le antocianine infine, presenti in grandi quantità, rafforzano il tessuto connettivo che sostiene i vasi sanguigni e ne migliorano l’elasticità ed il tono. Riescono in tal modo a svolgere un’azione antiemorragica nonché contro i radicali liberi.

Tutte questa sostanze poi favoriscono e aumentano la velocità di rigenerazione della porpora retinica, migliorando la vista specialmente la sera, quando c’è poca luce.