Quando pensiamo alla frutta secca di solito ci viene in mente il Natale. Si, perché la maggior parte di noi è abituato a vederla sulla tavola proprio durante le feste e mangiarla una volta all’anno, tra una fetta di panettone e un morso al torrone. Niente di più sbagliato!
La frutta secca è ricca di grassi “buoni” che andrebbero assunti regolarmente, ma non a fine pasto, quando abbiamo già sforato le calorie, probabilmente anche per i tre giorni a venire. Consumare quotidianamente piccole dosi – per intenderci la quantità giornaliera è quella che sta in un pugno di una mano (circa 30 grammi) – ci aiuta a non ingrassare, a differenza di quello che spesso si pensa. Tre o quattro mandorle, noci o nocciole prima dei pasti contribuiscono infatti ad aumentare il nostro metabolismo e apportare nutrienti importanti per il nostro benessere. Come sottolinea la Fondazione Veronesi, la frutta secca è molto utile soprattutto per le donne, specie in gravidanza quando aumenta il rischio di anemia, perché è ricca di ferro e rame che ne facilita l’assorbimento. Se poi viene abbinata a un piatto con un elevato apporto di grassi, riduce il carico glicemico totale del pasto, aumentando il senso di sazietà, molto utile a chi vuole tenere il peso sotto controllo.
Uno studio durato trent’anni su un vasto campione di uomini e donne, pubblicato dal New England Journal of Medicine, mostra i grandi benefici apportati da questi frutti oleaginosi, ricchi di fibre, vitamine (folati, niacina, vitamina E), minerali (potassio, calcio, magnesio) e fitocomposti con proprietà cardioprotettive, anticancerogene, antinfiammatorie e antiossidanti. La ricerca evidenzia come l’assunzione regolare di frutta secca è associata a minor rischio di diabete di tipo 2, cancro al colon, ipertensione e sindrome metabolica. Inserirla quindi nella nostra dieta quotidiana è d’obbligo.
Per facilitarne il consumo, noi di Olympia abbiamo studiato un’offerta per nostri menù, che include questo prezioso ingrediente, trasformato in gustose prelibatezze, grazie all’abilità dei nostri cuochi. Come? Ecco qualche suggerimento, rubato allo chef Simone Salvini che ha contribuito a ideare le nuove proposte di MenSana in MenSalus. Per una pasta in bianco o per mantecare un risotto, il burro di mandorle, ottenuto lasciando a bagno la frutta secca per almeno due ore per poi frullarla con un blender, è una vera chicca. Per rendere croccante e golosa una panatura per le verdure, basta aggiungere al pane grattugiato una granella di nocciole e il fritto è servito! I pinoli o le noci possono essere usati per creare un pesto saporito, se uniti ad anacardi e foglie verdi, come quelle di sedano o di rucola, per variare dal solito basilico, sempre buonissimo, ma già noto. Conoscete le noci di Macadamia? Sono tra le più pregiate nel mondo della frutta secca: sono ottime per creare degli spalmabili dolci o salati o addirittura si possono trasformare in fermentini a crosta fiorita, che ricordano l’aspetto e il sapore di un camembert, ma con il vantaggio di essere senza colesterolo e di contenere i prebiotici propri della fermentazione, un toccasana per la regolazione del nostro intestino. E vogliamo parlare delle creme al pistacchio e dell’utilizzo della frutta secca nella pasticceria vegetale? Un mondo di pura goduria tutto da scoprire! Ma per questo vi rimandiamo al nostro articolo: Una pasticceria senza colesterolo: sogno o realtà? nel caso vi fosse sfuggito.