Trucchi per ridurre il sale nella dieta, senza rinunciare al sapore

È additato come il primo veleno bianco dell’alimentazione, seguito dallo zucchero semolato e dalla farina raffinata, ma è contenuto in moltissimi cibi che acquistiamo al supermercato e consumiamo abitualmente – dai sughi al pane, dal formaggio ai biscotti – oltre a essere l’ingrediente che teniamo sempre a portata di mano in cucina per le preparazioni quotidiane, l’amata pasta in primis! Si tratta del sale, che conferisce sapidità e ha la funzione di conservante. In Italia, purtroppo, ne consumiamo oltre 10 grammi giornalieri, più del doppio di quanto raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha certificato il suo nefasto impatto su cuore, reni e cervello.

Come fare quindi quando il medico ci suggerisce giustamente di abbassarne la dose giornaliera? O quando decidiamo in autonomia di intraprendere uno stile di vita più salubre?

Non dobbiamo temere: non ci aspettano piatti di spaghetti insipidi o insalate condite col solo olio! Ci sono dei trucchi che possiamo imparare dagli chef per far sì che il pranzo sia altrettanto buono, se non addirittura migliore! Diminuiamo nettamente quindi la quantità di sale ed esaltiamo il sapore dei cibi con le aromatiche provenienti dalla nostra tradizione come rosmarino, salvia, origano e basilico oppure con le spezie che abbiamo già imparato a conoscere quali paprica, curcuma, pepe e curry. Ci vengono incontro anche insaporitori di provenienza orientale e macrobiotica che possono sostituirlo in toto (alcuni lo contengono): le alghe, il gomasio (semi di sesamo tostati e sale), l’acidulato di umeboshi (prugne giapponesi, sale e foglie di shiso) o il miso (pasta fermentata a base di legumi o cereali). Tutte e tre le soluzioni, aromatiche, spezie e insaporitori, sono composte da ingredienti considerati addirittura superfood, cioè alimenti che hanno benefiche proprietà nutrizionali e che quindi, oltre a dare sapore al posto del “veleno bianco”, ci aiutano a mantenere il benessere.

Una nota però importante: nello scorso secolo un sistema adottato dal governo per farci introdurre lo iodio, ovviando a malattie importanti come il gozzo ipotiroideo, è stato proprio aggiungendo questo fondamentale minerale al sale; se caliamo le quantità di sale preoccupiamoci di assumere comunque lo iodio, magari abituandoci alle alghe brune.

 

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